
Kiva è un’ONG. E via di torce e forconi visto il mood dell’Italia, che condivido, sulle ONG. Kiva però è un po’ diversa come cosa o meglio…funziona come una ONG ma non c’entra niente col discorso migranti, ecc… Kiva si occupa semplicemente di raccogliere e distribuire fondi a persone che ne hanno fatto richiesta. Persone che ricevono i fondi se l’utente iscritto a Kiva decide di darli proprio a loro. Così oggi ho deciso di prestare 25$ a Margaret che ne cercava 200 per comprare cereali da rivendere. Ovviamente non ho scelto Margaret, altrimenti scoprire la vera identità di Stefano Brandelli o del gruppo che si cela dietro questo nome sarebbe stato troppo facile. Ma il punto è sempre lo stesso. Kiva è un progetto che reputo interessantissimo come pochi e come non mai. E se devo dirlo io…
Cos’è Kiva.
In breve: Su kiva.org la gente chiede microcredito. Io amo le iniziative di business così presterò soldi a tutti coloro che presenteranno un business sufficientemente sostenibile che darà la possibilità di ripagare il prestito. Vi consiglio di fare lo stesso magari preferendo le donne che vogliono fare impresa visto che in quei paesi per loro è più difficile degli uomini accedere ai fondi. Lo dicono i numeri. Non è una discriminazione di genere al rovescio. Io comunque – budget permettendo – non faccio distinzioni particolari se il business mi piace.
Provate subito Kiva
Quindi provate kiva.org. Non guadagnerete chissà cosa e magari perderete pure qualche soldo a causa di alcuni che non riusciranno a ripagare il prestito ma…amen. Piuttosto che donare soldi a caso, senza sapere poi che fine fanno, o salvare qualche panda, kiva.org mi sembra un progetto validissimo per aiutare persone ad aiutare sè stesse. Poi è sponsorizzato da società come Google che partecipano dal lontano 2008 – più di 10 anni – quindi credo che ci sia da fidarsi eccome. Già lo conscevo come progetto fra l’altro ma non mi ero mai deciso a partecipare. Oggi l’ho fatto. Oggi ne ho voluto parlarne. Buona fortuna a tutti quelli che volessero aiutare progetti meritevoli su kiva.org. Ah. kiva.org non mi ha pagato per spendere qualche parola su di loro ovviamente. La mia – come sempre – è una storia di vita. La mia.